Nato a Tonara nel 1732, si trasferì a Cagliari nel 1747 dove si laureò in diritto canonico nel 1755.
Resse un importante studio legale. L’attività legale gli procurò un grande prestigio. Nel 1793 divenne uno degli esponenti di spicco dello Stamento reale del Parlamento sardo. Il 28 aprile dell’anno successivo, fu accusato di essere a capo di un progetto rivoluzionario, che il viceré Balbiano tentò di sventare facendolo arrestare insieme a Bernardo Pintor, scambiato per il fratello Efisio. L’arresto provocò una sommossa popolare con la conseguente cacciata di tutti gli ufficiali piemontesi da Cagliari e successivamente da tutta l’isola.
Nel luglio del 1795 il C. insieme ad altri capi rivoluzionari, chiese al nuovo viceré Vivalda di sospendere dalle proprie cariche istituzionali il marchese della Planargia e Girolamo Pitzolo. Ma il tentennare del viceré provocò una sommossa che portò alla morte del Planargia e del Pitzolo.
Nel 1796 ottenne l’incarico di reggente dell’intendenza generale, mentre nel 1803 fu nominato presidente a vita della neonata Real Società Agraria. Morì a Cagliari nel 1809.
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