Parlamento Sardo

Convocato per la prima volta a Cagliari nel 1355, per volontà di Pietro IV d’Aragona, che si ispirò al Parlamento Catalano. Il parlamento si riuniva generalmente ogni dieci anni, era composto da tre Stamenti o Bracci (reale, militare, ecclesiastico), dette Corts se riuniti in plenaria.
Il Parlamento veniva convocato e presieduto dal viceré su autorizzazione del sovrano. Il compito del parlamento era quello di decidere il donativo, ovvero il tributo da versare nelle casse della corona. Durante le riunioni parlamentari, venivano prese decisioni sui numerosi problemi dell’isola e sui privilegi da chiedere alla corona in cambio del donativo.
Il consenso da parte del sovrano alle richieste dei privilegi, portava alla compilazione dei capitoli di corte. I capitoli erano delle leggi che potevano essere modificate o sostituite solo con una nuova seduta delle Corts.
Ogni Stamento aveva una sua prima voce che lo rappresentava, questi erano il Marchese di Laconi per il braccio militare, il sindaco di Cagliari per quello reale, e l’arcivescovo di Cagliari per quello ecclesiastico.
L’ultimo parlamento convocato fu quello del 1698/1699.
I Savoia, durante il loro governo dell’isola, sostituirono la convocazione delle Corts, con la convocazione ogni tre anni delle principali voci degli Stamenti, con il solo compito di votare il donativo.
Nel 1792 durante l’invasione francese, lo Stamento militare si autoconvocó per organizzare le difese dell’isola grazie a un suo antico privilegio che gli era stato concesso.
Con la Perfetta Fusione del 1847 il Parlamento fu soppresso.