Nato ad Alghero nel 1761. Studiò nell’università di Cagliari dove si laurea prima in teologia o poi in giurisprudenza.
Nel 1792 fonda il giornale storico di Cagliari, che fu un importante diario per gli avvenimenti che si verificarono in quei mesi con l’invasione francese dell’isola. Nell’estate del 1793 intraprese un viaggio nella penisola italiana e una volta ritornato nell’isola venne nominato sostituto effettivo dell’avvocato fiscale patrimoniale e avvocato fiscale del Tabellione.
In questa veste nel 1795 fu incaricato di sequestrare i documenti sul tentativo di colpo di stato che vedeva coinvolti il marchese della Planargia e il Pitzolo.
Negli avvenimenti dei mesi successivi, l’intera famiglia Simon fu costretta a lasciare la capitale e a rifugiarsi nella propria città natale, in quanto considerati tra i principali leader dei moti antifeudali.
Matteo lascio in esilio volontario la Sardegna nel 1800, soggiornando inizialmente in Liguria dove pubblicò un volume sugli avvenimenti del triennio rivoluzionario con lo pseudonimo di Arsenio Lugtimnio.
Raggiunse nel 1802 l’Angioy a Parigi, l’anno successivo presentò un rapporto sulla Sardegna al primo console, su sollecitazione del prefetto piemontese Carlo Salmatoris, grazie a questo rapporto fu nominato procuratore imperiale del tribunale di Savona.
Nel 1808 si sposò con Giulia Jabob, due anni dopo ebbe la Legion d’onore e ottenne diversi incarichi in Liguria e a Parma, ma con la caduta di Napoleone fu costretto ad abbandonare l’Italia, facendo ritorno in Francia dove fu naturalizzato e dove morì pochi mesi dopo nel 1816, dopo essere stato nominato presidente della corte di cassazione di Marsiglia dal re Luigi XVIII.
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